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Risarcimento da 900 mila di euro: condannato Istituto per malpractise sanitaria

Risarcimento danni da responsabilità medica da 900 mila di euro per malpractise sanitaria all’Istituto ortopedico del Mezzogiorno d’Italia “Franco Faggiana” di Reggio Calabria. Ma veniamo ai fatti: il giorno 28.1.2010 la paziente fu ricoverata presso il reparto di chirurgia della struttura sanitaria per frattura per trocanterica del femore sinistro ed il 1.2.2010 sottoposta ad intervento di riduzione e sintesi con chiodo. Nella cartella clinica fu annotato che la sig.ra S.F., portatrice di “pregressa meningite acuta con esiti mnemonici, diabete ed ipertensione arteriosa”, fin dall’inizio del ricovero era “poco collaborante”; in data 8.2.2010 le fu rilevata una piaga da decubito al calcagno sinistro e, in occasione della visita del 15.2.2010, condotta presso il reparto di riabilitazione con difficoltà “per lamentele e paure immotivate” della paziente “vigile, ma sofferente di amnesia”, un’ulcera da decubito sacrale.

Le piaghe da decubito peggiorarono sempre più, fin quando il 13.3.2010 i suoi familiari decisero di trasferirla presso l’ospedale “San Giovanni Battista” di Roma, nel quale rimase degente – tranne i quattro giorni fra il 31.3.2010 e il 3.4.2010, quando fu sottoposta a trattamento chirurgico delle lesioni presso la casa di cura “Villa Pia” – sino al 25.8.2010: in tutto quel periodo la situazione, già seria, andò progressivamente aggravandosi; seguirono un brevissimo ricovero sino al 29.8.2010 presso l’istituto di lungodegenza “Santo Volto” ed un trasferimento presso il presidio ospedaliero di Civitavecchia, ove – scadute le condizioni generali sino alla comparsa di un coma cerebrale – la paziente morì in data 8.9.2010.

Il CTU ritenne che le lesioni da decubito sacrale e calcaneare, dovute al comportamento imprudente e negligente del personale sanitario dell’Istituto ortopedico “Faggiana”, furono “concausa al 60% del decesso della paziente”, dovuto a setticemia.